Autore: slpv_direzione

| 2 Dicembre, 2024

Ciao, mi chiamo Alex. Parlare di se stessi non è mai facile, ma in questo caso raccontare la propria esperienza di vita, ha un significato speciale, perché si condivide quello che si è vissuto con gli altri per un motivo molto semplice, cercare di aiutare il prossimo (tu che leggi sei il mio prossimo).

Sono cresciuto in una famiglia dove fin da piccolo mi hanno insegnato che Dio ci Ama, di un amore incondizionato!

Fin dalla mia infanzia ho sempre frequentato una chiesa dove si predica il Vangelo della Salvezza. Un giorno capii che dovevo chiedere perdono a Dio per i miei peccati (nessuno è perfetto) ed ho fatto l’esperienza della nuova nascita, cioè, ho accettato Gesù come mio personale Salvatore. All’età di quindici anni ho fatto il battesimo in acqua così come comandato dalle Scritture, sotto la tenda di Cristo è la Risposta, e fino all’età di diciassette anni tutto è stato molto tranquillo e normale nella mia vita.

Avevo tante aspirazioni, volevo studiare in un liceo linguistico, ma per la situazione economica familiare non ho potuto. Fui quindi costretto ad iniziare a lavorare mentre le mie aspirazioni erano quelle di proseguire con i miei studi.

La vita aveva riservato però altro per me, non ero felice di aver abbandonato gli studi, e come succede a tanti ragazzi cominciai a farmi tante domande, e le certezze cominciarono a venire meno.
E così tra una delusione e l’altra lasciai la chiesa che frequentavo, non certo per colpa di qualcuno, (si fanno scelte nella vita che modificano il nostro futuro in modo inconsapevole!).

Alla età di diciannove anni fui costretto a vivere da solo. Tutto questo aggiunto alla mancanza di affetto, creò in me sempre più solitudine e allontanamento da tutto e tutti.

Anche se lavoravo ed avevo una fidanzata, la mia vita avanzava senza un vero obiettivo.

Essere sempre giudicato da chi ti ha messo al mondo come un incapace, rese la vita insopportabile da vivere e così tra una delusione e l’altra, caddi in una profonda depressione ed alla età di ventisette anni mi isolai completamente da tutto. Per circa un anno e mezzo sopravvivevo giorno per giorno, ed ogni giorno che passava era sempre più difficile concepire una vita come la mia, inutile per me stesso e per gli altri.

Così una sera iniziai a pensare che l’unica soluzione fosse morire, togliermi di mezzo, tanto, pensavo che non valessi nulla.

Così mi avevano sempre fatto sentire!

La morte era diventato un pensiero fisso, tanto che non avevo il coraggio di parlare con nessuno, nemmeno di guardare dalla finestra, tanto era il peso che portavo addosso: anni e anni di delusioni accumulate senza che nessuno se ne accorgesse.

Ogni pensiero era distorto dalla realtà in cui vivevo, la depressione, la mancanza di affetto, la solitudine nella quale ero caduto, mi allontanarono da ogni barlume di normalità!

I fattori che scatenano questi sentimenti di autolesionismo sono tanti, ma il più difficile da accettare era la solitudine nella quale mi trovavo!

Ricordo che un caro amico mi venne a trovare e vedendomi in quella condizione mi disse: “devi tornare a Dio”, ma non ci feci caso, proseguii nel mio piano scellerato.

Ero proprio in una strada senza Uscita!

Così una sera decisi che era giunto il momento di farla finita. Preparai ogni cosa per mettere in atto il mio piano in completa solitudine (voglio risparmiare i particolari). Mi sdraiai sul letto e caddi in un sonno profondo, cosa che non succedeva mai!

Mi risvegliai la mattina seguente pensando che veramente ero impazzito per aver messo in atto questo piano.

Quel giorno lo passai piangendo disperato perché nessuno mi ascoltava e mi capiva.

Ad un certo punto mi ricordai dell’esistenza di Dio, così mi inginocchiai davanti al mio letto, e feci una semplice preghiera: “Dio mio, aiutami perché non ce la faccio più”.

Mi rimisi a letto e dormii profondamente fino al mattino dopo. Così, dopo tre mesi che ero chiuso in casa, uscii e cominciai lentamente nuovamente a “vivere”. Nonostante ciò, il pensiero della morte non mi abbandonava mai, finché una mattina di domenica di ottobre del 1987 decisi di tornare in quella chiesa che avevo abbandonato dieci anni prima, dove si predicava il perdono dei
peccati e l’Amore di Dio verso la sua creatura.

Il pastore di quella chiesa appena mi vide mi abbracciò come un padre chiedendomi cosa fosse successo.

Gli raccontai quello che avevo vissuto, e da quel momento ricominciai a vivere la mia vita insieme a persone che amano Dio e il prossimo. Mi sono sentito amato.

Pochi mesi prima ero sulle soglie della morte, ed ora stavo cantando insieme a loro nuovamente le lodi a Dio, il Signore della vita eterna.

Dopo questi episodi, Dio ha messo accanto a me anche una donna speciale, oggi è mia moglie, con la quale insieme serviamo Dio ed il prossimo. La mia esperienza di vita negli ultimi anni mi ha spinto ad aiutare quanti si trovano in grandi difficoltà e con pensieri suicidari. Ho potuto parlare anche con dei carcerati e organizzare dei seminari riguardanti la prevenzione dei suicidi.

Dio mi ha salvato dal suicidio e pieno di entusiasmo verso di Lui, cerco di aiutare chi si trova in questo abisso che è la depressione.

Oggi posso dire che non c’è difficoltà o problema che possa allontanarmi dal ringraziare Dio per la sua pace, il suo Amore incondizionato, il suo conforto.

Ho potuto vedere tanti miracoli nella mia vita come in quella di molte persone.

Non abbandonare la speranza, Dio non è lontano, basta invocarlo e in un attimo tutto può cambiare!

Molti sono i motivi per cui si arriva a pensare al suicidio, e non giudico chi arrivi a pensarlo.

Se ti trovi in questo momento difficile e insopportabile e pensi che nessuno ti possa aiutare, sappi che Dio può ogni cosa.

Un bellissimo verso della Bibbia dice: “invocami nel giorno della sventura; io ti salverò, e tu mi glorificherai” (Salmo 50:15).

L’Amore e l’accettazione sono una porta verso la libertà.

Dio attraverso il sacrificio di Cristo ci perdona dei nostri peccati, ci da una nuova vita veramente degna di essere vissuta. Non solo per noi stessi ma anche per aiutare gli altri a trovare una via d’uscita ai problemi che ogni giorno intossicano i nostri pensieri.

Naturalmente nella vita avremo periodi difficili; non fingiamo di essere sempre al di sopra di tutto e di poter dominare ogni situazione; è molto importante sapere che non sei solo in quei momenti e che c’è chi ti può aiutare, qualcuno che ti ascolta!

Qualcuno si interessa ai tuoi problemi, qualcuno con il quale puoi condividerli, quindi tutto diventa meno pesante. Dio ti può aprire gli occhi e farti vedere che non è finita, che c’è una speranza, che insieme tutto si può superare.

In un momento critico avere qualcuno che ti ascolta è fondamentale e quando si presenterà il momento difficile lo affronterai, fidandoti che Dio ti ascolta, Lui non è lontano, si interessa al tuo problema, alla tua vita.

Dio ti benedica.

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