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Conoscere la depressione post-partum ha ricadute applicative nell’ambito materno-infantile e più ampiamente sociale, poiché consente di promuovere progetti di sostegno alla genitorialità e all’infanzia e di prevenzione del malessere. Per offrire un sostegno alle donne a rischio di depressione post-partum oppure alle madri che hanno già sviluppato una sintomatologia depressiva, non è sufficiente l’intervento degli operatori che lavorano nei reparti di ostetricia e ginecologia. Sono strategici gli interventi preventivi, diversificati e specifici, che includono progetti educativi alla genitorialità e sullo sviluppo del bambino, supporto basato sull’ascolto attivo, interventi rivolti alla coppia per preparare i partner all’assunzione del ruolo genitoriale e alle eventuali difficoltà poste dall’accudimento e dallo sviluppo del bambino, infine sostegno individuale e home-visiting, cioè assistenza domiciliare alle neomadri.
"Perché a me?" è una domanda che tutti, prima o poi, ci siamo posti. Una domanda che nasce quando il dolore, la frustrazione o la difficoltà sembrano invadere la nostra vita senza motivo, quando nulla sembra giustificare ciò che stiamo vivendo. È una domanda che scava nel profondo, mettendo in discussione non solo ciò che ci accade, ma anche il nostro posto nel mondo. In quei momenti, la sofferenza sembra sfuggire a ogni logica, a ogni spiegazione. Eppure, proprio in quella domanda, si nasconde la possibilità di una riflessione più profonda, capace di trasformare ciò che ci accade in qualcosa che va oltre la mera esperienza del dolore.
Il processo di costruzione della soggettività, fin dalla prima infanzia, si fonda su un centrale aspetto psicologico: l’autostima. Essa rappresenta la capacità del bambino di considerare il proprio Sé in maniera positiva e adeguata. L’autostima trae origine dalla percezione che il bambino ha di sé stesso, in una visione complessiva.
Parlare di se stessi non è mai facile, ma in questo caso raccontare la propria esperienza di vita ha un significato speciale, perché sì, la mia VITTORIA e la mia LIBERAZIONE possono aiutare altri a trovare la propria via d'uscita. Attraverso queste righe ripercorro la mia lotta, le mie paure, le mie sofferenze ma anche e soprattutto la mia rinascita e ritorno alla vita.
È ormai accertato che la depressione è una condizione di sofferenza emotiva abbastanza diffusa nei bambini, anche se troppo spesso ancora oggi i sintomi mentali, emotivi e comportamentali nei bambini sono sottovalutati o attribuiti superficialmente a problematiche transitorie dovute alla crescita. Spesso, la depressione in età evolutiva non viene riconosciuta anche a causa della diffusione di svariate credenze che portano a sottovalutare i sintomi di depressione durante l’infanzia o l’adolescenza.
Se un individuo nasce in un ambiente ostile, il neglet e altri maltrattamenti possono favorire una cascata di risposte allo stress che organizzano il cervello a sviluppare una traiettoria di sviluppo adattiva per il successo e la sopravvivenza e lo preparano a mobilitare risposte di attacco / fuga o a reagire aggressivamente alle sfide. Questo percorso oltre ad essere più dispendioso, è associato a un rischio maggiore di sviluppare disturbi medici o psichiatrici ed è disadattivo in un ambiente più favorevole.